Gruppo Vesco, nel 2024 fatturato a +89%
Le vendite di materie prime in volume sono cresciute del 137% rispetto al 2023, grazie all’incremento produttivo, alla riapertura dei porti ucraini e all’espansione del gruppo in Europa.
Gruppo Vesco, multinazionale ucraina attiva nell’estrazione e nella fornitura di materie prime per ceramica, ha chiuso il 2024 con ricavi pari a 133,2 milioni di euro, registrando un incremento su base annua dell’89%. Ciò è stato possibile grazie all’espansione strategica in Europa, all’incremento dei volumi produttivi e alla ripresa dell’accesso ai porti ucraini.
L’anno scorso Vesco ha estratto 913mila tonnellate di materie prime (argille, feldspati e sabbie) da nove cave; le vendite sono cresciute del 137% a 1,46 milioni di tonnellate, destinate soprattutto all’industria ceramica in Italia, Spagna, Ucraina, Polonia e Turchia.
Come si diceva, determinante è stata senza dubbio la ripresa delle spedizioni dirette dai porti ucraini alla fine del 2023, che ha permesso di ridurre significativamente i costi logistici e, di conseguenza, i prezzi di vendita alla clientela.
Sul fronte dell’internazionalizzazione,
“dal 2020 - spiega Dmytro Kostornichenko, direttore commerciale del Gruppo Vesco - stiamo ampliando la nostra presenza nell'Ue e diversificando il nostro portafoglio prodotti. Nel 2024 abbiamo investito 1,78 milioni di euro in sviluppo e attrezzature. Quest’anno prevediamo di aumentare gli investimenti di otto volte, con un focus strategico su Romania, Spagna e India.”
Nei prossimi due anni, Vesco Clays Spain prevede di aprire una nuova cava, mentre proseguono iniziative di R&S in Romania, Serbia, Bosnia e Polonia. In India, uno dei mercati ceramici a più rapida crescita a livello globale, Vesco sta conducendo studi geologici per supportare una crescita dell’offerta sostenibile nel lungo termine.
Con l’obiettivo di ampliare e diversificare il portafoglio prodotti e prepararsi alla prevista ripresa del settore ceramico europeo nei prossimi tre anni, nel 2025 Vesco prevede di avviare le esplorazioni di un giacimento di caolino in Ucraina e di introdurre la fornitura di limestone e bentonite.
Infine, la sostenibilità si conferma centrale nelle operazioni del gruppo che nel 2024 ha investito 1,3 milioni di euro per il recupero e ripristino di 32,7 ettari di terreno, restituiti alle comunità locali. Altri 66,86 ettari sono attualmente in fase di ripristino e presto supporteranno nuovi ecosistemi.

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